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Text: Adriano Celentano. Il Re Degli Ignoranti. Buono come il pane.


Mi picchio la fronte, sembra quasi impossibile
prima d'ora mai mi era successo di svegliarmi davvero
avevo quasi tre anni quando a mordere cominciai
il magnifico frutto della conoscenza
E ricordo che come un sasso - piombai
nel sonno profondo della mia - ipocrisia

E mi ero costruito una bella immagine di ragazzo per bene
di ragazzo che non si arrabbia mai, buono come il pane.

e se qualche volta succedeva bastava solo che io mi pentissi
pensavo con questo di potere sfuggire alla rabbia che c'era in me
che c'era in me
che c'era in me
qualunque cosa facessi di male
colpiva solo la periferia del mio equilibrio
ma nel centro
rimanevo buono
E cosi continuando a sfuggire la mia rabbia senza mai analizzarla fino in fondo
potevo arrabbiarmi quante volte volevo si, perche ogni volta dicevo
mi sono arrabbiato ma l'ho fatto per il suo bene..

L'ho ucciso ma per il suo bene... si oggi sono stato cattivo ma non lo saro
mai piu... e ogni volta proiettavo il mio ideale di "buono" nel futuro
per poter essere malvagio nel presente

E con quest'idea rattoppavo il buco di una bonta
che affogava dentro la mia ipocrisia
perche io non volevo accettare l'altra meta della mia natura
di uomo violento avido di sesso e possessivo.

Ma ora che sono nel centro della mia rabbia
la isolo dal mio corpo e ora sono io che domino lei

che domino lei...
e la posso strumentalizzare
a beneficio
di quella parte buona della mia natura
di ragazzo per bene
buono come il pane...

Quel bel vestito che c'hai
non puo nascondere la merda che hai dentro...
di fuori sembri croccante
come il pane fresco mentre dentro di te
c'e il vomito del tuo "io" putrido e puzzolente.