C'era una mela col bruco, la cornacchia col lupo ed un uomo colle mani grandi che faceva i balocchi, ne riempiva tre sacchi. Cocci a cui dava la vita
(scena terza) (inno alle gocce) nella citta delle rane Pauro viene tratto in salvo dalle rane, che lo portano nel regno di Acquaria. Entrato in citta,
Quando il gigante si sveglia non sbagli, dal tiglio e caduta una foglia. Dorme di un sonno leggero ma dice davvero: - Paura non ho -. I passi (Che passi
Nel mio campo c'e un albero strano e pende da un ramo che sembra una mano il frutto del bene e del male. Le cicogne portano i bambini e sui camini il
Avanti e gira di prima "il passo della gallina" il ballo macabro dei santi e dei re. Di lato gira la coda come la serpe che si snoda. La botte ch'era
C'e la una villa con i cancelli grandi, con un roseto e quattro cani bianchi; un oscuro segreto il padrone vi cela. Se mi seguite vi mostrero le mura
(Morte di Ranero) Rane rane, rane che Ranero. - Credero le mie lacrime come la pioggia che e madre del fiume che piange la piena e la luna che e un buco
L? hanno infilzato con una lancia, hanno ammazzato il drago. E la gente: - Venite, toccate, vedete lo mostro che buffo s? e fatto!- E ogni volta che vedo
(scena ottava) d'innanzi al trono Gebbia rivela a Pauro il segreto del misterioso fungo, suo magico trono. grazie alla regina il viandante ricorda gli
Il fiore delle bugie porta nel regno del sonno tutta la gente del mondo. Li fa dormire per anni, finche non s'alzano piu. Io che son nato folletto (e
Qualcuno mi disse che quando fa notte, non so come dire, che quando fa notte e assai meglio dormire ma se non posso cantare almeno io devo andare, e piu
Guarda bambino lo spaventapasseri! Spiega le braccia come fossero ali, vorrebbe nuotare nel cielo come quei dannati piccoli animali. Guarda bambino lo
Ecco il mattino nel vento e la brina d'argento sopra i petali dei fiori con il sole brillera. Arriva timido un elfo, guarda lo specchio d'acqua, si riconosce
Giu in paese grande festa, ringraziamo la Vergine Maria, forse il fato o la tempesta, come d?incanto se l?e portati via. Dacci oggi il pane quotidiano
Vola la fata E come una stella, e come una stella che e nel buio, quant'e bella. E sopra il bambino volano, vicino, con le mani prova ad acchiapparle
Madonna serenella aspetta sulla sedia, il fuoco del camino, lo sa che s?alzera. Il libro sulle gambe, le mani nel catino, la luna e nel pozzo: il momento
Il mio cappello e stato cucito da tre folletti di un regno fatato che come dono di un giorno di Maggio me l'han regalato. E a chi mi dice che non mi si
? e si volta e passa un?aquila che si porta gli occhi via ? madre mia, madre mia, dammi le ali o pensaci tu -. E mia madre mi diede le ali ed il fauno